Buongiorno.sono una ragazza di 27.tra poco mi laureeroò in giurisprudenza.so che è un po tardi per la laurea,ma purtroppo in questi anni ho sofferto di attacchi di panico e depressione che mi hanno portato a perdere quasi due anni di studi.per fortuna le cose ora vanno meglio,ho fatto terapia ,tante paure sono riuscita a vincerle ed ad affrontarle e ora mi sento una persona nuova.ma purtroppo il rapporto con i miei non è cambiato.sono sempre stata una persona molto timida e insicura,per fortuna con gli anni questa insicurezza l'ho vinta,ma solo fuori casa.mi spiego,dentro casa io sono ancora la ragazzina insicura,la pecora nera della situazione.i miei genitori non mi hanno mai incoraggiato in nulla,quando da piccola vedevano che avevo problemi con la scuola a causa della mia enorme insicurezza ci mettevano il carico da 10 facendomi sentire una stupida,e così è stato ed è tuttora per qualsiasi cosa che mi riguarda. Questo è un momento della mia vita molto positivi,si stanno avverando un po' tutti i miei sogni grazie all'impegno che ci sto mettendo.ho cominciato un corso di formazione, sto preparando gli ultimi due esami all'uall'università, ho già scritto quasi tutta la tesi,il mio professore mi vuole nel suo studio legale non appena mi sarò laureata.e tutto ciò l'ho fatto cercando di non sentire i miei genitori, i loro consigli ,le loro critiche su ogni singola cosa.ma adesso c'è un problema..mi dovevo laureare a luglio,ma per come si stanno mettendo le cose temo di dover rimandare a settembre.sono pochi mesi,nulla di che,ma per la mia tranquillità io preferirei rimandare di un paio di mese.loro sono straconvinti invece che io mi laurei a luglio e io non riesco a dirgli chiaramente che non sarà così. Mi sembra di essere tornata indietro di una vita. Non ci dormo la notte perché non so come affrontare il discorso,sono persone che non sentono ragioni,persone che non hanno mai capito nulla di me.pensate che mia madre ancora mi rinfaccia il fatto di aver perso due anni di studi per le mie "cavolate pscicologiche" così le Chiama. Io non so proprio come fare a dirglielo, vorrei solo che mi lasciassero fare le cose senza ulteriori ansie o stress.io ci provo a gestirli le cose da sola ma alla fine ritorno sempre alle solite dinamiche.grazie
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2 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Gentile Virginia,
il percorso di psicoterapia che hai fatto, per quanto utile, evidentemente non è stato sufficiente per farti acquisire il giusto livello di assertività per cui sarebbe necessario riprenderlo e completarlo.
Nel frattempo una soluzione provvisoria ma strategica potrebbe essere quella di dire ai tuoi genitori che il docente relatore della tua tesi di laurea è particolarmente esigente e ti ha chiesto di approfondire e migliorare alcune parti di essa sicchè la discussione della stessa è stata posticipata a settembre.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
4 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve Virginia
Immagino non sia facile vivere in una famiglia che ritiene non capisca i suoi bisogni.
Ci scrive cose molto positive su di sé: è riuscita a concludere (a breve almeno concluderá) il suo percorso universitario; è stimata dal suo professore che la vuole con lui dopo la laurea; è riuscita ad affrontare e concludere al meglio la sua terapia...
Sicuramente il modo in cui si comportano i suoi genitori ha un peso per lei, e mi sembra di capire che non voglia affrontare la questione del rimando della laurea per evitare una situazione a lei già nota di non comprensione delle sue ragioni da parte loro.
Credo che evitare di dire loro la verità non sia un'opzione che può prendere in considerazione per ovvi motivi (lo scoprirebbero sicuramente), quindi l'unica alternativa che ha è dire come stanno le cose allo stato attuale.
Se lo facesse, cosa potrebbe succedere?
Immagino che il modo in cui si rappresenta questa ipotetica scena sia il motivo per cui temporeggia nel dire loro che rimanda di qualche mese la sua laurea.
Proviamo quindi a capire proprio cosa si rappresenta in questa situazione.
Credo che questo la possa aiutare non solo in questa situazione specifica, ma prendendo come esempio questa situazione è possibile lavorare su questo rapporto che lei ha con loro.
Spero di esserle stata utile
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dottssa Fabrizia Tudisco
2 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Virginia, purtroppo la Sua dinamica familiare, causa delle Sue soffernze, non è infrequente. Il bambino piccolo non sà chi è, legge l'immagine che gli rimanda lo sguardo e le interazioni con i genitori.
Se quesata immagine non sostiene e incoraggia la progressiva positiva crescita psicologica ne deriva la sofferenza e i disturbi all'autostima ed alla felice indipendenza e maturità che Lei lamenta.
Le consiglio vivamenti di intrapprendere un percorso psicoanalitico che possa liberarLa dai pesi e dalle catene che la tengono ancora prigioniera.
Restando a Sua disposizione La saluto con viva cordialità. Dr. Marco Tartari, Roatto Asti
2 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Virginia,
innanzitutto complimenti per aver fatto tanti progressi all'interno di situazioni alquanto avverse. Per quanto riguarda la sua laurea, se questi due mesi sono per lei importanti per sentirsi più sicura e preparata, rimandi all'autunno, attribuendo lo spostamento a causa indipendenti dalla sua volontà.
Appena le è possibile, si ponga l'obiettivo di staccarsi dall'ambiente famigliare ed iniziare a vivere in maniera autonoma. Valuti l'opportunità di riprendere un percorso terapeutico che l' aiuti a gestire l'ansia derivante dalle pressioni esercitate dai suoi genitori.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanda Braga