Vivere al meglio la quarantena? Questione di punti di vista!

In questo particolarissimo momento è utile riflettere sul modo in cui stiamo interpretando quello che ci succede, perché potremmo ritrovarci a soffrire più di quanto non sia necessario.

11 APR 2020 · Tempo di lettura: min.
Vivere al meglio la quarantena? Questione di punti di vista!

Mai come in questo particolarissimo momento si sentono commenti di ogni tipo su cosa sta succedendo, come sta succedendo, perché sta succedendo e via di seguito, ma quello che più spesso mi capita di notare è la modalità con la quale si fanno tutte queste considerazioni. Il fatto che questo disagio sia causato da un agente esterno porta a proiettare completamente fuori da noi tutta l'attenzione: i numeri stilati di continuo, le indicazione su cosa fare e come poterlo fare, qualunque possibilità di sopravvivenza, tutto è delineato all'esterno e dirige i nostri pensieri, i nostri comportamenti e le nostre emozioni, derubandoci di qualsiasi possibilità di intervento.

È utile proprio in queste circostanze fermarci e riflettere sul modo in cui stiamo interpretando quello che ci succede, perché potremmo ritrovarci a soffrire più di quanto non sia necessario e vi spiegherò come fare a capirlo. Esistono due modalità di interpretazione della realtà che ci circonda, una si basa su un Locus of control Esterno e questa modalità tende a farci vivere quello che ci succede come dovuto a circostanze esteriori, per questo le cose che accadono nella vita sono fuori controllo e le azioni messe in atto sono il risultato di fattori non gestibili, come la volontà degli altri, il destino e la fortuna. Queste persone tendono a incolpare gli altri piuttosto che se stessi per i risultati ottenuti: non c'è margine di potere sulla propria vita!. Coloro che presentano un Locus of control Interno tendono ad attribuire i risultati ottenuti a capacità personali, sono certi di possedere competenze che li rendono in grado di raggiungere gli obiettivi che si prefiggono e ritengono i risultati delle loro azioni derivanti dalle proprie abilità, in altre parole sono consapevoli del potere che hanno sull'ambiente che li circonda, sulla propria vita e su come si sentono di conseguenza. Non significa che quest'ultimo tipo di persone sia irrealisticamente convinto di poter cambiare il corso di una pandemia, ma agisce nel suo microcosmo con questa impostazione mentale ed è questo che li rende più "resilienti", cioè più capaci di affrontare le avversità: non si soffermano su quanto sia difficile e doloroso, portano l'attenzione su quello che possono fare loro per stare meglio possibile in una tale situazione oggettiva.

Che dire quindi: nonostante sia difficile è necessario oggi cambiare la propria interpretazione di quello che ci succede e, meglio ancora, del mondo, così da vivere questi giorni padroni di quello che sono non solo le nostre azioni, ma anche le sensazioni che ne derivano.

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Scritto da

Dott.ssa Paola Valenzano

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