Separazione: traumi dei figli di genitori separati

Le crisi di coppia hanno un'inevitabile influenza sui figli che soffrono in prima persona lo squilibrio familiare.

5 APR 2013 · Tempo di lettura: min.
Separazione: traumi dei figli di genitori separati

Le crisi di coppia possono coinvolgere un figlio ancora prima della separazione avvenuta. Hanno infatti prospettive peggiori quei figli che da lungo tempo stavano sperimentando il cattivo funzionamento dei genitori soprattutto se c'erano esplosioni in grida, reazioni violente, aggressioni fisiche.

Nella fase tumultuosa non tutti riescono a mantenere la percezione del loro ruolo genitoriale e infatti accade spesso che i bambini vengano triangolati nella conflittualità.

Questo accade non per disamore nei confronti dei figli, ma perché l'evento separazione coinvolge le persone in modo talmente intenso che queste non colgono la ferita che può colpire i bambini.

Separazione dei genitori

La separazione in molti casi rappresenta nella sua drammaticità un evento auspicabile ai fini di una maggior serenità ed è quindi da considerare un evento coerente quando è la conclusione più razionale che si accompagna alla presa di coscienza che le cose non andavano.

L'evento separazione presuppone la riorganizzazione della famiglia in due nuclei separati e un riadattamento dei figli.

Dobbiamo esaminare cosa accade nel sottosistema genitori- bambino. Infatti la perdita percepita dai bambini della coppia genitoriale è una delle cause principali della loro sofferenza. L'allontanamento da casa di uno dei due genitori, costituisce forse l'evento più traumatico per il figlio che avrà reazioni diverse in rapporto all'età, al sesso, al livello di maturità, al ruolo occupato nella famiglia e al livello di preparazione emotiva avuto in precedenza.

Nell'infanzia spesso si verificano manifestazioni di timore, ansia, depressione, fantasie magiche di ricomposizione della famiglia e l'angoscia di rimanere soli. Si può generare instabilità, irritabilità, aggressività, disagi e somatizzazioni. Una delle reazioni più frequenti è la negazione e la rabbia.

In preadolescenza (9-12 anni) si hanno comunque vissuti di perdita, sofferenza con componenti depressive o dominanza di fantasie di riconciliazione dei genitori. In questi bambini possono comparire reazioni compensative come enuresi notturna o l'iperfagia oppure l'inizio di rituali ossessivi. Possono presentarsi anche disturbi come cefalee persistenti, gastriti o asma bronchiale, che i pediatri indicheranno come psicosomatici.

In adolescenza spesso i comportamenti , anche leggermente trasgressivi del ragazzo o della ragazza vengono ridefiniti (es. è così a causa dei comportamenti di suo padre/ madre). Negli adolescenti la percezione della svolta è spesso molto traumatica perché difficilmente dispongono di una percezione positiva della famiglia dal momento che la maggior parte ha avuto una partecipazione, anche durata anni, alla discordia tra i genitori.

Rispetto al bambino piccolo, difficilmente l'adolescente subirà lo shock improvviso della separazione dei genitori, anche se sul piano clinico si possono osservare reazioni più o meno acute all'evento come rifiuto di vedere il padre o la madre, in alcuni casi si riscontra l'avvio di comportamenti devianti o atteggiamenti provocatori come le fughe da casa.

Relazione tra separazione e disturbi?

C'è da dire però che l'incidenza di disturbi importanti e persistenti nei figli di separati è bassa e si verifica soprattutto quando vi è una problematica irrisolta a carico della coppia che si è "separata male".

La terapia di coppia o la mediazione familiare, a seconda dei casi, possono essere utili e funzionali proprio ad una "buona separazione" dei coniugi affinché non siano i figli a pagare le conseguenze di una mancata o cattiva separazione e per poter continuare a garantir loro un adeguato sostegno emotivo.

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Scritto da

Dott.ssa Proietti Angela

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