Quali significati nascondono le avventure di Alice?

Sono tanti i significati nascosti dietro i personaggi e l’avventura di Alice, tanto che il romanzo ha dato il nome alla cosiddetta sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie.

16 GEN 2017 · Ultima modifica: 4 OTT 2019 · Tempo di lettura: min.
Quali significati nascondono le avventure di Alice?

Alice nel paese delle meraviglie non è solo una favola: sono tanti i significati nascosti dietro i personaggi e l’avventura di Alice, tanto che il romanzo ha dato il nome alla cosiddetta sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie. Scopriamo insieme il significato di Alice nel Paese delle meraviglie e dei suoi personaggi!

Il libro dello scrittore Lewis Carroll, dal titolo originale "Alice in Wonderland", negli anni, ha ispirato film, opere teatrali e cartoni animati. Questo romanzo, infatti, non è un semplice racconto per bambini ma è un testo pieno di riferimenti psicologici simbolici e culturali dell'epoca. Pubblicato per la prima volta nel 1865, è stato oggetto di numerose interpretazioni.

Breve riassunto storia Alice Nel paese delle Meraviglie

Breve riassunto Alice nel Paese delle Meraviglie

Prima di iniziare ad addentrarci nei significati, è meglio rispolverare brevemente la trama con un breve riassunto di Alice nel paese delle Meraviglie, per capire al meglio il ruolo e il significato dei personaggi.

La storia di Alice nel paese delle meraviglie, inizia con Alice, una bambina come tutte le altre, nel giardino di casa sua, intenta a leggere un libro, che le risulta un po’ noioso, e la cui attenzione improvvisamente viene rapita dalla visione di un coniglio bianco che corre e parlotta tra sé (“È tardi, è tardi!”) guardando un orologio da taschino.

Alice decide così di seguirlo: il coniglio la porterà verso una tana che fa da ingresso a un mondo fantastico. Infatti non appena entrerà nella tana, che in realtà è uno strapiombo che arriva fino al centro della Terra, Alice inizierà a cadere nel vuoto molto lentamente, in maniera da poter osservare tutti i dettagli di quello che vede, fino ad arrivare al fondo della cavità, in uno spiazzo che sembra un appartamento arredato. Da qui inizierà di nuovo a seguire il coniglio attraverso una galleria che porta a una stanza piena di porte di varie dimensioni ma tutte chiuse. Mentre il coniglio continua a correre via, Alice trova su un tavolo, la chiave di una porta troppo piccola perché lei possa passare. Ancor prima che possa pensare al da farsi, Alice inizierà a trovare messaggi che la faranno rimpicciolire (la bottiglia con scritto bevimi) e poi ingrandire di nuovo (il biscotto con scritto mangiami), fino a che la situazione diventerà così frustrante che Alice inizierà a piangere. Fortunatamente, troverà un ventaglio e dei guanti che il bianconiglio si è dimenticato nella stanza e, utilizzandoli, riuscirà a tornare delle dimensioni corrette per poter uscire dalla stanza.

Una volta fuori, e dopo aver incontrato altri personaggi che realizzavano una strana maratona, ritrova il bianconiglio che, scambiandola per la sua cameriera, le chiederà di andare a casa sua a prendere i guanti e il ventaglio (che aveva, appunto, precedentemente perso). Appena arrivata a casa del coniglio, Alice troverà un altro biscotto che la farà diventare gigantesca, e il coniglio, dopo aver cercato di tirare ad Alice dei sassi che si trasformano in pasticcini perché ha distrutto casa sua, scappa via.

Alice trovandosi così sola, e ritornata di nuovo alle sue dimensione normali, scappa dal coniglio correndo verso il bosco. Qui incontra il Brucaliffo, un bruco che sta fumando un narghilè seduto sopra un fungo, e che le spiegherà, prima di trasformarsi in farfalla, che il fungo sul quale è seduto ha poteri magici e che può farla ingrandire e rimpicciolire.


Alice dopo vari tentativi, riuscirà a rimpicciolire in una dimensione tale da poter entrare nella casa della duchessa, dove incontrerà lo Stregatto, che le indicherà la strada verso il Cappellaio Matto, confidandole che nel Paese delle meraviglie sono tutti matti. Alice si dirigerà così verso la casa della Lepre Marzolina che sta prendendo il tè con il Cappellaio Matto: in quel tavolo tra indovinelli, l’ira del tempo e i discorsi senza senso, erano seduti tanti ospiti che sembravano alquanto matti e inconcludenti.

Dopo un po’ Alice decide di andarsene e finirà alla corte della Regina di Cuori, dove troverà di nuovo molti dei personaggi che ha incontrato nel racconto, a cui la regina, con la sua rabbia sempre latente, vorrà tagliare la testa. (ma poi Alice scopre in realtà che poi la testa non viene tagliata a nessuno.) La storia finisce con Alice che, improvvisamente si sveglia (come se avesse sognato tutto) e si ritrova nel giardino di casa accanto alla sorella a cui racconta la sua storia.alice nel paese delle meraviglie significato e simbologia

Il significato e la simbologia

Ci sono tante versioni sul vero significato di Alice nel Paese delle Meraviglie o sull’interpretazione della sua simbologia in diversi settori. Questa analisi continua del libro e del film, deriva dal fatto che Lewis Carroll ha sfruttato tutta una serie di metafore, similitudini e figure allegoriche per raccontare, probabilmente, il percorso di crescita di Alice e l’eterna lotta tra l’essere bambino e l’età adulta creando così il terreno per diverse interpretazioni e significati nell’ambito psicologico, letterario o sociologico.

Si ritiene infatti che le avventure di Alice, rappresentino in realtà la lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano sempre in quello che è il cammino verso il diventare grandi e l’età adulta.

Parallelamente a questa crescita temporale, si affianca anche una crescita interiore, dove Alice conosce sé stessa e le emozioni dell’animo umano.

A partire dagli anni ’60 si è inoltre iniziata a diffondere una teoria del significato di Alice nel Paese delle Meraviglie, secondo la quale, tutto il viaggio di Alice non avesse a che fare con un’interpretazione psicologica o filosofica, bensì con la rappresentazione di un “trip mentale” legato alla somministrazione di tutte le droghe esistenti.

In quest’articolo prenderemo in considerazione le principali simbologie e i principali significati psicologici di Alice nel Paese delle Meraviglie, partendo da un’analisi dei personaggi fino all’analisi del suo percorso di crescita.

Alcuni degli insegnamenti che possiamo trarre dalla storia di Alice sono:

  • Imparare a crescere e gestire gli alti e bassi della vita. Sono diversi i momenti in cui Alice si trova nella situazioni in cui ingrandisce o rimpicciolisce: dall’episodio delle porte, al Brucaliffo, alla casa del Bianconiglio. Poco a poco Alice impara a gestire questi momenti e a non trovarsi (troppo) in balia degli eventi.
  • Impara a conoscere ciò che vuoi e segui i tuoi sogni e la tua curiosità. Alice segue la sua curiosità quando inizia a seguire il Bianconiglio, anche se sa che probabilmente la sua mamma non approverebbe. In questo atto impulsivo Alice segue la sua curiosità per iniziare la sua avventura.
  • Conosci ciò che vuoi e esprimi te stesso. In diverse occasioni Alice è interrogata sulle sue scelte o su ciò che intende dire (per esempio con il Cappellaio matto o lo stregatto).
  • Costruisci la tua identità e scegli la tua vita. Durante tutta la storia, Alice incontra personaggi che le chiedono chi sia o da dove venga. Questo fa sì che Alice debba sempre prendere i considerazione e questionarsi chi sia, cosa fa e da dove venga, insieme ai ruoli che ricopre nella sua vita, imparando a conoscere sé stessa e la sua identità.
  • Siamo tutti matti! Ogni lato che ci caratterizza è speciale, e ognuno ha le sue stranezze e debolezze che rendono ogni essere umano unico!
  • La vita è un'avventura che ti porterà a cambiare nel tempo e dobbiamo lavorare su noi stessi per essere persone migliori.

Insomma, nonostante l’eta adulta implica più responsabilità e meno spensieratezza e immaginazione, non bisogna perdere la capacità di sognare cose impossibili, così come cita una frase del film Alice In Wonderland:

“Prima di fare colazione penso a sei cose impossibili... Contale Alice: 1. C'e una pozione che ti fa rimpicciolire; 2. E una torta che ti fa ingrandire; 3. Gli animali parlano; 4. I gatti evaporano; 5. Esiste un Paese delle Meraviglie; 6. Posso uccidere il Ciciarampa!”

Alice nel Paese delle meraviglie personaggi e significato

Tutti i personaggi e il loro significato

Come abbiamo visto, ci sono tanti personaggi che compaiono nella storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, e sono tante le interpretazioni che sono state date del libro e dei suoi aneddoti, alcune più plausibili di altre, ma qui abbiamo deciso di approfondire alcune delle interpretazioni più famose, basate soprattutto sul rapporto adulto/bambino e la relazione tra questi due mondi.

Il bianconiglio, il brucaliffo e lo stregatto sono solo alcuni dei personaggi che sono rimasti nel cuore di tanti bambini e che hanno fatto riflettere spesso sul loro significato psicologico o allegorico.

Quasi tutti i personaggi (o le situazioni) che incontriamo nelle avventure di Alice, hanno un significato che corrisponde con il suo percorso interiore e di crescita e che hanno un impatto importante nello svolgersi della narrazione.

È infatti lo Stregatto (o Gatto del Chesire) che suggerisce ad Alice di dirigersi dal Cappellaio Matto, o che difende la carta da Gioco che la Regina di cuori vuole decapitare nell’ultima scena e in qualche modo salva la stessa Alice.

Cosìccome è il Brucaliffo che offre ad Alice uno strumento per modificare le sue dimensioni (il fungo su cui è seduto). Questi incontri offrono ad Alice uno spunto di riflessione su determinate decisioni e situazioni della sua vita, rendendo evidente e costante il rapporto tra immaginazione e realtà e tra l’età dell’innocenza e l’età adulta.

Analizziamo più da vicino il significato dei personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie o Alice in Wonderland.

Il Primo passo: la caduta

La caduta rappresenta il primo passo per entrare nel Paese delle Meraviglie. Rincorrendo il Bianconiglio, Alice cade in una tana profonda.

Questa caduta simbolizza l'entrata nell'inconscio e ricorda quella sensazione che hanno molte persone che, poco dopo essersi addormentate, hanno l'impressione di cadere da una certa altezza, causando il risveglio.

 

Il significato del Bianconiglio e della sua fretta

Il coniglio di Alice o Bianconiglio rappresenta in qualche modo l’antitesi di Alice: questo protagonista quasi inafferrabile corre sempre qua e là senza un motivo apparente. Il risultato è che è sempre stressato e non ha mai il tempo di capire cosa dice Alice o chi sia lei realmente. Alice e il bianconiglio sono due mondi al momento separati, che però Alice ha iniziato a inseguire.

La fretta e l'ansia ingiustificata del personaggio potrebbe voler ricordare inoltre lo stress che gli adulti spesso trasmettono ai propri figli.

Alcune delle frasi tipiche del Bianconiglio riguardano appunto la fretta e gli impegni:

Il Bianconiglio guardando l’orologio durante tutta la storia ripete

“È tardi! È tardi!”

O

"Povero me! Povero me! Arriverò in ritardo!"

Il Bianconiglio rappresenta anche lo scorrere del tempo e il nostro rapporto con questa dimensione.

“– Alice: Per quanto tempo è per sempre?

– Bianconiglio: A volte, solo un secondo.”

Una delle frasi tipiche del Bianconiglio è nel finale del libro dove Alice e il Coniglio bianco non sembrano più così antitetici:

“Scappiamo Alice qui sono tutti normali”

Il Significato del Cappellaio Matto: Fra avventura e routine

La dualità fra abitudine e avventura è un tema ricorrente nel romanzo: uno dei significati che tende a rappresentare il Cappellaio Matto e il suo consueto tè delle cinque, è proprio questo.

La stessa Alice si scontrerà con la routine quando, dopo le sue avventure, sarà costretta a tornare alla vita di tutti i giorni.

Alcune delle costanti che ruotano intorno al cappellaio matto, riguardano il tempo e la sua follia. Per quanto riguarda la follia, in particolare, Carrol si è ispirato, e ha dato vita, a un comune detto inglese “Mad as a Hatter” ossia matti come un cappellaio.

Per quanto riguarda il tempo, risulta che il Cappellaio delle avventure di Alice segua la sua routine del té delle sei del pomeriggio per tutto il giorno, a causa di un diverbio con il tempo che fa si che per lui, e per chi lo circonda, siano sempre le sei del pomeriggio.

Una delle frasi tipiche che il Cappellaio matto rivolge ad Alice : “È sempre l’ora del tè!”

Il significato del Bruco o Brucaliffo: la crescita

Il significato del Bruco o Brucaliffo risiede probabilmente nel contrasto tra la razionalità degli adulti contro la curiosità dei bambini come Alice.

Nonostante possa rappresentare la saggezza, sembra insofferente nei confronti di Alice che dovrà cercare la soluzione da sola per poter crescere, mangiando un fungo.

Il bruco di Alice ha pertanto diverse connotazioni: insofferente, duro ma in qualche modo saggio (saggezza che a volte è stata attribuita al fumo che il Brucaliffo sta fumando dal Narghilé) tanto da portare Alice a domandarsi chi è e ad accettare il fatto che siamo persone in divenire e il cambiamento fa parte delle nostre vite.

Alla fine del dialogo con Alice, infatti, il Brucaliffo si trasforma in farfalla.

Una frase del Brucaliffo di Alice nel Paese delle Meraviglie o Alice in Wonderland è sicuramente:

“Chi sei tu? – disse il Bruco. Non era un bel principio di conversazione.

Alice rispose con qualche timidezza:

-Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa mattina, ma d’allora credo di essere stata cambiata parecchie volte.”

 

Il significato dello stregatto o gatto del Chesire: il senso della vita

Il significato del gatto del Cheshire (o anche Stregatto o Ghignagatto), risiede nella sua capacità di essere super-partes e di aiutare Alice con consigli, che per quanto enigmatici le saranno utili durante tutto il suo percorso.

Il gatto di Alice ha assunto diversi nomi a seconda delle trasposizione delle opere di Carrol e della traduzione in italiano: per esempio nel cartone animato della Disney del 1951 viene chiamato Stregatto, mentre in una delle prime traduzioni del libro venne chiamato Ghignagatto. Quindi Stregatto, Ghignagatto o Gatto del Cheshire sono tutti appellativi che descrivono il gatto di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Alcune delle frasi tipiche del Gatto del Cheshire, con il suo misterioso sorriso e il suo essere al di sopra delle parti, sono consigli enigmatici per far sì che Alice esplori in profondità il suo animo:

«Micio del Cheshire […] potresti dirmi, per favore, quale strada devo prendere per uscire da qui?».

«Tutto dipende da dove vuoi andare», disse il Gatto.

«Non mi importa molto» disse Alice.

«Allora non importa quale via sceglierai», disse il Gatto.

«…basta che arrivi da qualche parte», aggiunse Alice come spiegazione.

«Oh, di sicuro lo farai - disse il Gatto - se solo camminerai abbastanza a lungo».

O anche:

“Ma io non voglio andare fra i matti” osservò Alice.

“Be’, non hai altra scelta” disse il Gatto.

“Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.”

“Come lo sai che sono matta?” disse Alice.

“Per forza,” disse il Gatto, “altrimenti non saresti venuta qui.”

Alice è attratta dal fascino felino e il gatto del Cheshire diventerà il suo consigliere personale.

Significato della Regina di cuori: la rabbia

Il significato della Regina di Cuori risiede sicuramente nelle caratteristiche degli adulti. La sovrana non sarebbe altro che la rappresentazione della rabbia e della negatività degli adulti che risolve piccoli problemi con soluzioni esagerate: tagliare la testa a tutti.

In diverse occasioni la Regina di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie, parlando con Alice, si ricorda della sua infanzia e delle cose impossibili che pensava o sognava, ma tutto viene spazzato via.

Nei suoi sfoghi di rabbia, anche il richiamo alla razionalità non viene ascoltato, nemmeno quando alla fine quando Alice riesce a tenerle testa, prima di risvegliarsi nel suo giardino di casa.

Carte Alice nel Paese delle meraviglie

Altri Personaggi Alice nel Paese delle Meraviglie

Molti sono i personaggi che Alice incontra nel Paese delle Meraviglie: fin qui abbiamo citato i più importanti ma vorremmo fare riferimento anche ad un altro paio di personaggi.


Prima di tutto i Gemelli di Alice nel Paese delle Meraviglie, che in inglese si chiamano Tweedle-Dum e Tweedle-Dee, hanno dato il nome a una sindrome che distorce la senzazione di dimensione corporea e della sua immagine: questo studio è stato condotto da Caro W. Lippman nel 1952, uno specialista in emicrania.

Anche le carte del mazzo di carte di Alice nel Paese delle meraviglie hanno caratteristiche specifiche che sono rappresentate dai semi, ma come tutte le carte, sono flessibili e dal retro sono tutte uguali.

I semi delle carte rappresentano ognuna una caratteristica tipica: i fiori, in inglese “Clubs”: mazze o bastoni, rappresentano i soldati, i quadri (in inglese “diamonds”: diamanti) sono i ricchi, la classe nobile, le picche (in inglese Spades: vanghe) sono i giardinieri e infine i cuori (in inglese Hearts: cuori) sono la Famiglia reale e i loro figli.

Le carte rappresentano un universo nel mondo di Alice in Wonderland.

Alice in Wonderland syndrome

Cos’è la sindrome di Alice nel paese delle meraviglie o AIWS (Alice In Wonderland Syndrome)

L'influenza del racconto è arrivata così lontano da dare il nome alla cosiddetta sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie (sigla in inglese AIWS: Alice in Wonderlan Syndrome), un disturbo neurologico che colpisce la vista e che si presenta principalmente durante l’infanzia colpendo la percezione dello spazio e del corpo in esso.

Chi soffre di questa sindrome ha un'immagine corporale alterata, percependo temporaneamente il proprio corpo o gli oggetti più piccoli e/o più lontani rispetto alla realtà e può colpire diversi sensi, soprattutto la vista, l’udito e il tatto ma anche il senso del tempo.

Come si presenta e i sintomi della sindrome AIWS

Gli episodi di questa sindrome possono variare a seconda dei pazienti, ma normalmente i sintomi della sindrome di Alice nel Paese Delle Meraviglie riguardano emicrania, micropsia (ossia una percezione distorta della grandezza degli oggetti e del corpo nello spazio che tendono a sembrara più grandi o più piccoli di quello che sono in realtà), pelopsia o teleopsia (ossia una distorsione percettiva della realtà dove gli oggetti sembrano più vicini, o lontani, di quello che sono realmente), distorsione del tempo e del suono, perdita del controllo degli arti e della loro coordinazione.

Cause Sindrome Alice nel paese delle meraviglie

Non sono ancora chiare le cause delle sindrome di Alice nel paese delle meraviglie, anche se dopo vari studi, i medici ritengono che non si tratti di un problema di occhi, allucinazioni o una malattia mentale, ma si tratti piuttosto, di un’insolita attività elettrica nel cervello che causa un afflusso di sangue che inficia la vista e il normale lavoro del cervello.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Bibliografia

  • https://www.healthline.com/health/alice-in-wonderland-syndrome#treatment
  • https://www.theguardian.com/books/2015/mar/20/alice-in-wonderland-what-does-it-all-mean
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Alice_nel_Paese_delle_Meraviglie

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Commenti 3
  • Scarlett Maginkle

    Che bella questa storia ❤️❤️❤️

  • Rosa De Marco

    C'era un detto: matto come un cappellaio , in passato i cappelli venivano fatti con il mercurio che è tossico. Nel cilindro è infilato lo scontrino dell'epoca, 10 scellini e 6 pence .

  • Gaetano Barbella

    Quali significati nascondono le avventure di Alice? Colgo l'occasione per proporvi di esaminare una mia versione interpretativa dei dialoghi contenuti nel racconto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Si tratta di una mia idea che mi è venuta d'un tratto rileggendo in particolare il capitolo VII di Alice nel Paese delle Meraviglie, che ha per titolo Un tè di matti. L'idea che mi son fatto su questo tema, mi ha portato ben più in là delle opinioni correnti, riferendomi in particolar modo al dialogo avvenuto durante «Un tè di matti». Dopo averlo letto e riletto la mia mente mi ha portato ai metaloghi di Gregory Batenson, in particolare il dialogo tra lui e la figlia, che egli riporta sul suo libro Verso un'ecologia delle mente di Gregoy Batenson - [pag. 56 - Ediz. Adelphi]. Di qui un meraviglioso aggancio all'ecologia della mente che in Alice sembra "disturbata" da una sindrome. Ma cosa è un metalogo?, rientrando nel mio intervento. Il metalogo è una conversazione immaginaria tra un padre e una figlia su un argomento problematico. Inizia sempre con una domanda della piccola figlia, domanda che permette a papà Bateson di introdurre le sue teorie. I metaloghi non terminano mai con certezze, ma lasciano la possibilità di porsi molte altre domande. E' un modo di presentare le idee molto diverso da quello al quale siamo abituati (ipotesi, dimostrazione delle ipotesi e conclusioni), per questa ragione il lettore può rimanere, almeno ad un primo approccio, perplesso. Ma se da un lato Bateson sostiene l'importanza dell'accrescimento della conoscenza fondamentale, dall'altro lato attraverso i metaloghi egli ci fornisce un esempio concreto di cosa significhi avvicinarsi a un problema con una atteggiamento conoscitivo e di come dei dati oggettivi possano essere utilizzati con un intento euristico, piuttosto che con una forzatura atta a incasellare i dati dentro una teoria di riferimento. Occorre dire che Batenson, biologo di formazione, non fu soltanto biologo ma antropologo, epistemologo, naturalista, etologo, cibernetico, collaborò conpsichiatri e psicoterapeuti.... Fu, in altre parole, scienziato e filosofo della natura: Bateson - scrive Marcello Cini - è “nel senso pieno del termine, un filosofo naturale”. Ma ecco il dialogo tra padre e figlia e basta questo per trovare accostamenti con quello di Alice con il Cappellaio e il Ghiro sonnecchiante che di tanto in tanto fa da eco. Figlia- Papà., quante cose sia? Padre. Eh? uhm... so circa un chilo di cose. F. non dire sciocchezze. Un chilo di quali cose? Ti sto chiedendo davvero quante cose sai. P. Be', il mio cervello pesa circa un chilo e penso di usarne circa un quarto... Quindi diciamo due etti e mezzo. F. Ma tu sai più cose del papà di Johnny? Sai più cose di me? P: Uhm... una volta conoscevo un ragazzino in Inghilterra che chiese a suo padre: «I Padri sanno sempre più code dei figli?« e il padre rispose: «Sì». poi il ragazzino chiese: «papà chi ha inventato la macchina a vapore?» e il padre: «James Watt» E allora il figlio gli ribattè: «ma perché non l'ha inventato il padre di James Watt?». F. Lo so. Io so più cose di quel ragazzo, perché so perché il padre di James Watt non l'ha inventata: é perché qualcun altro doveva inventare qualcos'altro prima di chiunque potesse fare la macchina a vapore. Voglio dire... non so... ma ci voleva che qualcuno potesse scoprire la benzina prima che qualcuno potesse costruire u motore. P. Sì... questa è la differenza. Cioè voglio dire che il sapere è come tutto intreccato insieme, o intessuto, come una stoffa, e ciascun pezzo di sapere è significativo o utile solo in virtù degli altri pezzi... F. pensi che si dovrebbe misurare in metri? P. No. direi di no. F. Ma le stoffe si compano a metro. P. Sì, ma non volevo dire che è una stoffa. È solo come una stoffa... e certamente non sarebbe piatto come stoffa... ma avrebbe tre dimensioni... forse quattro dimensioni. F. Che cosa vuol dire papà? P. Non so, veramente tesoro. Stavo solo cercando di riflettere. E il metalogo continua e sembra che si rifletta nella sorta di un altro "metalogo" (si potrà chiamare così?) di tutto il romanzo di Alice fra gli incompresi abitanti del Paese delle meraviglie.

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