Quando l amore fa male: Cosa significa e cosa fare?

Alcune persone confondono l'amore con la dipendenza. Con questa visione, le relazioni possono diventare dannose per entrambe le parti invece che sane. Cosa significa e cosa fare quando l'amore fa male?

Perché l'amore non fa male?

Qualcuno ha detto che l'amore autentico nasce dall'incontro di due unità e non di due metà, e credo che questa sia una grande verità. In tutte le relazioni c'è una fase iniziale in cui l'idealizzazione della persona amata ci riempie di passione, un momento in cui il desiderio è sempre più forte, è inarrestabile, e l'oggetto d'amore diventa sempre più parte del nostro mondo fino a entrarvi completamente. Poi l'idealizzazione finisce, la relazione si trasforma e l'altro diventa sempre più reale. Diventiamo consapevoli dei punti di forza e di debolezza dell'altro e passiamo da una fase di idealizzazione a una di proiezione. Questa è una fase molto importante ma critica. A questo punto il rapporto deve adattarsi alla realtà e a volte i conti non tornano.

L'amore è caratterizzato dall'interesse per la soddisfazione dei bisogni di attaccamento che nascono - secondo alcuni autori - dal bisogno di sicurezza e protezione che ognuno di noi cerca per poter entrare nel mondo ed esplorarlo con energia e serenità, ma anche dal desiderio di unione fisica e mentale con l'altra persona in una relazione completa. In breve: è necessario che non ci chiudiamo totalmente al mondo esterno, rinunciando a ogni forma di interesse personale. Una bella espressione del poeta libanese Gibran dice:

"Dobbiamo stare vicini, ma non troppo, come le colonne del tempio sono tenute a distanza, come il cipresso e la quercia non crescono l'uno all'ombra dell'altra".

In questo caso, è importante la vicinanza tra i partner: non troppo vicini e non troppo lontani. E questo si può ottenere solo se ci si confronta con un'autentica accettazione dell'altro, senza prepotenze, senza paura di perdere l'amore, dove c'è unità di sé: cioè ognuno è riuscito a costruire una personalità stabile e matura.

Come identificare l'amore dannoso?

Ma quando si sentono affermazioni come quella che segue, ci si rende conto che abbiamo a che fare con qualcosa di sbagliato:

"È stato un amore immediato, un amore che nel tempo è diventato sempre più morboso e ossessivo. Almeno questo era il suo atteggiamento nei miei confronti, un atteggiamento che poi è diventato anche il mio. Pur di passare un giorno in più con lui, sono arrivata a vendere anche i miei beni più preziosi.

Tutto sembrava normale, o almeno così sembrava, anche se durante questo periodo la giovane donna in questione notò spesso in lui scatti d'ira, improvvisi sbalzi d'umore. Dopo circa tre anni, cominciano a manifestarsi in lui strani atteggiamenti, che alternano il puro disinteresse o, al contrario, la gelosia morbosa. Lui spariva per interi fine settimana, a volte per giorni, e lei lo seguiva come un cane bastonato, sempre pronta a perdonare qualsiasi cosa facesse. Finché un giorno la giovane donna scoprì che tutto ciò era dovuto al fatto che lui stava portando avanti (che combinazione, solo da tre anni!) un'altra relazione con una donna che aveva conosciuto in una chat room qualche tempo prima. Tuttavia, lei lo ha perdonato.

Pensi che sia finita? Niente affatto, siamo solo all'inizio! La povera donna, con suo rammarico, scoprì che la relazione con l'altra donna continuava. Lei cercò allora di lasciarlo, ma lui le promise che tutta la storia segreta sarebbe finita e che l'avrebbe sposata al più presto. Naturalmente, ecco il nuovo perdono! Ma quando rimase incinta, dovette abortire per amore di lui che, poverino, non si sentiva ancora pronto a diventare padre. Si potrebbe dire scherzosamente che questo è il santo dei santi della stupidità, se non fosse che la giovane donna è finita in depressione.

Mi sembra chiaro che questa donna stia affrontando un viaggio per ricostruire se stessa. È come se eliminasse dalla sua mente le cose brutte per aggrapparsi solo ai bei ricordi, ai bei momenti, come se giustificasse quest'uomo in tutto! Dopo aver ascoltato questa storia, le chiedo se ha mai pensato che forse ha idealizzato tutto. Lei risponde che si sente come se fosse stata picchiata, ma che, anche se con vergogna, deve ammettere che fa ancora fatica a lasciar andare il ricordo di lui.

Chiediamoci: l'amore può far male?

Una relazione del genere può ancora essere chiamata amore? Certo, non tutto l'amore si esprime in una dipendenza, ma ogni dipendenza emotiva ha bisogno dell'amore per radicarsi nella personalità. Nella storia che ho rapidamente descritto, una cosa sembra essere assodata: abbiamo a che fare con una vera e propria collusione di sacrifici!

La dipendenza da amore affonda le sue radici nel passato affettivo e relazionale e in particolare nel rapporto con i genitori. Quest'ultima ha probabilmente lasciato insoddisfatti i bisogni dell'infanzia, costringendo i bambini - i cui bisogni di amore erano insoddisfatti - ad adattarsi imparando a limitare i propri bisogni. Questi bambini coltivano pensieri come "i miei bisogni non sono importanti" o "non sono degno di amore". Da adulti, questi "bambini non amati" rischiano di dipendere dagli altri per il loro benessere psicofisico e per la soluzione dei loro problemi. Vivono nella paura del rifiuto, non hanno fiducia nelle proprie capacità e si giudicano poco amabili. Proprio come la persona che ho citato. Concludo con una citazione di Paolo Coelho che parla della dipendenza dall'amore:

"L'amore è come una droga (...) e come i drogati rubano e si umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, voi siete disposti a fare qualsiasi cosa per amore".

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