La psicoterapia breve strategica per l'ansia

L'approccio strategico a tali disturbi focalizza l'attenzione su "come" funziona il problema piuttosto che su "perché" esiste e cosa lo ha prodotto.

23 GEN 2017 · Tempo di lettura: min.
La psicoterapia breve strategica per l'ansia

Sempre più spesso capita di affrontare in psicoterapia problematiche di ansia. Diversi sono i ricercatori che hanno studiato negli anni come si sviluppino tali disturbi, evidenziando come questi si presentino e gradualmente peggiorino nel tempo.

La persona ansiosa, che sperimenta un episodio di forte ansia, panico o paura intensa in relazione ad una data situazione, tende a peggiorare il suo stato a causa di pensieri successivi del tipo: "chi mi aiuterà?", "se mi succedesse tra la gente?", "se mi succedesse alla guida?, "se fosse un sintomo di malattia grave o infarto?", con un conseguente comportamento di fuga o evitamento dalle situazioni che potrebbero generare tali sensazioni, oppure di eccessiva allerta anche dinanzi alle più impercettibili modificazioni fisiologiche o corporee (es. battito cardiaco accelerato, fitte al petto, senso di vuoto e svenimento, tremori, fame d'aria, ecc.) che peggiorano proprio a causa dell'ipercontrollo messo in atto dal soggetto.

Quasi sempre accade che l'ansioso metta in atto delle strategie per sfuggire, a suo modo, alla matrice dell'ansia, generando però così un circolo vizioso che alimenta il disturbo, rendendolo spesso invalidante nel normale sviluppo delle situazioni di vita quotidiana. Pensiamo per un attimo a chi per paura di sentirsi male alla guida, inizia ad utilizzare sempre meno la macchina, fino a diventare del tutto dipendente dagli altri; a chi ha ansia da prestazione e non vive naturalmente i rapporti sessuali, non affronta discorsi in pubblico o non sostiene più esami universitari o di altro genere; a chi ha paura di perdere il controllo e per questo inizia ad isolarsi; o ancora a chi ha paura di volare e si limita negli spostamenti; a chi ha paura di perdere le persone care e vive nella costante angoscia di ricevere telefonate o notizie tristi; a chi soffre di agorafobia o claustrofobia e quindi evita luoghi specifici; a chi ha fissazioni ipocondriache e vive perennemente concentrato sui segnali del corpo e su ipotetiche malattie; a chi ha paura di animali o insetti e non esce più di casa per paura di imbattervisi. Si potrebbe continuare con un elenco infinito di paure tipiche generate dai disturbi d'ansia, e in buona parte dei casi in terapia si scopre che il problema viene mantenuto proprio dalle soluzioni tentate fino a quel momento dal soggetto. Le soluzioni tentate molto spesso sono: evitare situazioni o vivere costantemente nella situazione di richiesta di aiuto che sebbene tranquillizzi momentaneamente il soggetto, in realtà alimenta una sola convinzione: "ti aiuto perchè sei malato ed hai bisogno di me". Paradossalmente, quindi, la richiesta di aiuto che nella maggior parte dei casi si ottiene, genera l'amplificazione della condizione di ansia, panico e paura che con il trascorrere del tempo diventerà sempre più invalidante.

Ci si può chiedere come mai il soggetto ansioso metta in atto sempre le stesse strategie per gestire il disturbo: in merito a tale domanda c'è un duplice fronte di osservazione. Innanzitutto, capita spesso che essere consapevoli di qualcosa non sempre corrisponde alla capacità di praticare una tale cosa. Un secondo elemento da considerare è il benessere momentaneo prodotto che riduce il sintomo e genera nell'individuo senso di protezione e sollievo dalla paura, anche se momentaneamente.

La Terapia Breve Strategica, oltre ad evidenziare i meccanismi mentali che alimentano il problema e portarli a livello cosciente del paziente, utilizza efficaci strategie di rottura del circolo vizioso, generando cambiamento immediato nella esperienza concreta del soggetto che poi si trasformerà in cambiamento profondo e radicale utile alla guarigione per via definitiva. Lo scopo è quello di dare al paziente la possibilità di sperimentare alternative modalità per affrontare il problema, ristrutturando la sua percezione del mondo, generando cambiamenti cognitivi e relazionali e mettendo in discussione una distorta lettura delle informazioni provenienti dal mondo che ci circonda.

Ogni paziente ha una propria storia, delle specifiche skills personali, un personale modo di percepire se stesso in relazione agli altri ed alle cose che accadono, per quasto il trattamento psicoterapeutico dovrà partire da queste specificità peculiarità.

Secondo il modello di terapia breve, il successo nel trattamento dei disturbi d'ansia è dato dal raggiungimento, spesso in tempi brevi, degli obiettivi stabiliti tra terapeuta e paziente durante il primo colloquio e dalla soluzione definitiva della sintomatologia presentata. Tale risultato viene sancito dall'efficacia del trattamento durante il corso della terapia e dal benessere del paziente nel tempo attraverso incontri di follow up.

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Scritto da

Dott.ssa Lia Parente

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