La Floating Therapy in ambito psicologico

Ricerca scientifica e sperimentazione hanno messo in luce l’efficacia di un percorso psicologico che utilizza la Floating Therapy.

24 MAG 2017 · Tempo di lettura: min.
La Floating Therapy in ambito psicologico

La conferenza tenuta dal Prof. Peter Suedfeld sull'esperienza R.E.S.T. presso l'Università di Vancouver Canada nel 1983, segna un punto di demarcazione importante, in quanto è la prima dopo quella di Harvard del 1958 in cui, grazie ad oltre venti anni di ricerca e sperimentazione, si accredita il "Floating" in una vasca di deprivazione sensoriale come tecnica capace di modificare aspetti psicofisiologici, cognitivi, aspetti legati all'apprendimento e alla motivazione.

Suedfield ha messo in luce, inoltre, come in conca si può vivere uno stato di trascendenza, una ricerca dell'illuminazione, un sentimento di unità con il Tutto, l'Universo, la Terra, simile alle esperienze riportate dai monaci, dagli eremiti e dai navigatori solitari. Ha evidenziato, come in conca si può comprendere il proprio comportamento, penetrare nella propria personalità, esplorare i propri ricordi e i propri sentimenti. Infine, sottolinea, che vi è anche l'elemento di puro divertimento: l'esperienza R.E.S.T. in conca possiede aspetti eccitanti e gioiosi. Alcuni psichiatri del Hall Memorial Institute di Montreal Canada fin dalla fine degli anni '50 iniziarono ad usare la tecnica R.E.S.T. nella cura dei loro pazienti.

E' nel 1980 che Henry Adams dell'Università della Columbia Britannica, Canada e i suoi colleghi iniziarono ad occuparsi del trattamento di alcune psicopatologie coadiuvando psicoanalisi e "Floating". Grazie alle loro osservazioni sistematiche si sono realizzati alcuni disegni di ricerca sperimentale con lo scopo di indagare se il "Floating" attiva delle trasformazioni psicologiche positive negli individui che si sottopongono con una certa continuità a questa tecnica.

Tra i molti studi, uno condotto con grande rigore scientifico è quello realizzato da Allan Best e Peter Suedfeld nel 1982 presso l'Università di Waterloo, Ontario, Canada, grazie al quale i ricercatori hanno riscontrato la relazione positiva tra "Floating" e autogestione nella dissuefazione dal fumo.

Preziosissimo è il contributo del Dr.Vallero medico e psicoanalista e grandissimo conoscitore della tecnica del Galleggiamento. Dalle sue osservazioni è emerso che, dopo la serie di quattro Galleggiamenti, che hanno lo scopo di "addestrare" il soggetto nell'osservazione della sua realtà interiore, possa accadere che con il proseguo delle sessioni di Galleggiamento ci possano essere delle manifestazioni emozionali intense inspiegate dal soggetto.

In generale si può dire che per alcuni soggetti si tratta della presa di coscienza di una situazione emotiva della quale non avevano consapevolezza. Sotto l'influenza del Galleggiamento il soggetto può rivedere, grazie anche al potenziamento della memoria biografica, "momenti vissuti trascorsi non in proprio, ma "usato" dall'ambiente il cui soggetto è vissuto (genitori, ambiente familiare ecc…) ma, contemporaneamente alla sua consapevolezza di essere stati strumenti degli adulti …".

Da questa presa di coscienza il soggetto attinge le energie per vivere la propria vita di oggi nel pieno riconoscimento di se stessi, con un aumento della propria autostima.

Il soggetto talvolta può manifestare degli atteggiamenti auto affermativi che gli permettono di esistere, di costituire un'essenza vitale importante di per sé, e di conseguenza l'impulso a voler manifestare e realizzare i propri diritti. Grazie alle associazioni e alla comparsa dei ricordi accade che il soggetto si possa rendere conto delle ragioni per le quali è stato spinto a certe reazioni, le situazioni solitamente sono riferibili all'infanzia.

Nella Vasca di Galleggiamento, il pensiero segue delle "vie diverse", non si pensa a ciò che si vive, semplicemente, si vive ciò che si vive. Le emozioni, i ricordi non vengono percepiti passando attraverso il filtro del pensiero cosciente razionale.

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Scritto da

Dott. Davide Carbotti

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