Intervento psicologico e Intervento psicoterapico

Qual è la differenza tra uno psicologo e uno psicoterapeuta? Che cosa aspettarci dall'incontro con uno psicologo a da una psicoterapia?

5 NOV 2013 · Tempo di lettura: min.
Intervento psicologico e Intervento psicoterapico

Alcune semplici e frequenti domande evidenziano la confusione ed i dubbi che tormentano spesso molti genitori, relativamente ai ruoli e alla professione dello psicologo e dello psicoterapeuta.

Le più ricorrenti sono:

  • Mio figlio ha difficoltà a scuola e le maestre mi hanno consigliato di rivolgermi a uno specialista per un sostegno psicologico, cosa significa?
  • Cosa succede quando porto mio figlio dallo psicologo e dallo psicoterapeuta?
  • Che differenza c'è tra psicologo e psicoterapeuta?
  • Lo psicologo può prescrive farmaci?

Cerchiamo di fare un po' di luce sull'argomento partendo dal chiarire cosa si intende per sostegno psicologico, per poi spiegare la differenza che intercorre tra psicologo e psicoterapeuta. Infine, faremo il punto su quando è necessario saper chiedere l'intervento di uno specialista.

Il sostegno psicologico può essere effettuato da uno psicologo o da uno psicoterapeuta, si tratta di un intervento di accompagnamento strutturato, di supporto, rivolto al benessere globale e alla riabilitazione individuale esociale, che accompagna la persona, aiutandola ad affrontare i momenti piùdifficili e ad organizzare la propria vita quotidiana, gestendo di conseguenza, in modo più razionale, i propri disagi.

Lo psicologo è un professionista, laureato in psicologia, che ha sostenuto un esame di Stato e risulta iscritto all'Ordine nazionale degli psicologi. Si occupa di promuovere il benessere individuale, attraverso colloqui di sostegno, strumenti diagnostici, consulenze. Non è un medico e non può quindi assolutamente prescrivere farmaci.

Lo psicoterapeuta, invece è un laureato in psicologia o in medicina, che ha sostenuto l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione e che ha frequentato un corso di specializzazione post-universitaria, della durata di almeno quattro anni, presso una sede di specialità riconosciuta, alternando ai momenti di studio esperienze pratiche di tirocinio, presso strutture pubbliche e sostenendo una serie di esami in itinere e un esame finale.

Si occupa della cura di disturbi quali:

  • ansia
  • depressione
  • problemi relazionali
  • fobie
  • attacchi di panico
  • e altre alterazioni della sfera psicologica ed emotiva etc..

Si avvale di una modalità di interazione attraverso la quale psicoterapeuta e paziente lavorano insieme, per porre sollievo ad una situazione di sofferenza psicologica. È un processo interpersonale, ideato per provocare e controllare cambiamenti nelle emozioni, pensieri, atteggiamenti, comportamenti e relazioni in quelle persone che presentano disagi e che hanno chiesto, per questo, direttamente o indirettamente, di essere aiutati.

La Psicoterapia è una branca specialistica della psicologia, che si occupa di alleviare e curare disturbi di diversa gravità. Se consultiamo un'enciclopedia, come ad esempio in Wikipedia troviamo scritto che il termine psicoterapia, Etimologicamente, deriva dal greco e significa - "cura dell'anima" – riconducendo quindi il termine alle terapie della psiche, realizzate con strumenti psicologici quali la parola, l'ascolto, il pensiero, la relazione, nella finalità del cambiamento consapevole dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato e connotati spesso da sintomi evidenti quali ansia, depressione, fobie, etc.

Quando sarebbe utile l'intervento di uno specialista? Spesso accade che le insegnanti o il pediatra, che sono a stretto contatto con la famiglia, consiglino al genitore di rivolgersi a uno specialista, perché hanno notato delle difficoltà e anomalie comportamentali presenti nel bambino. Il suggerimento non sempre è accettato di buon grado da parte della famiglia, al contrario spaventa l'idea di dover chiedere aiuto; scatta a volte un meccanismo che porta i genitori a sentirsi essi stessi messi in discussione e “sbagliati", perché il figlio presenta delle difficoltà. Questa paura può frenare la richiesta di aiuto che, rivolta invece precocemente riuscirebbe a portare al conseguimento di risultati tempestivi e concreti al fine di sopperire alle problematiche presentate. È importante che i genitori si sentano accolti, capiti e supportati, quando viene intrapreso il percorso di valutazione ed osservazione del proprio figlio, perché i timori iniziali, che frenano la richiesta, possano diminuire e lasciare invece spazio ad un rapporto, con lo specialista, di cooperazione, al fine di poter aiutare il bambino o il ragazzo, per cui è stata chiesta una consulenza.

Il percorso di valutazione ed osservazione, che lo specialista intraprende, varia in base alla richiesta e alla problematica evidenziata. Generalmente viene organizzato almeno un primo incontro con i genitori, per raccogliere informazioni, riguardanti la storia pregressa e la problematica presentata. L'iter potrebbe variare, se si tratta di adolescenti, in questo caso i primi incontri possono essere fatti anche direttamente con il ragazzo interessato. In seguito viene intrapreso un percorso valutativo e di osservazione, specifico caso per caso, in relazione alle problematicità riscontrate. A volte può essere necessario che lo psicologo richieda una consulenza ad un neuropsichiatra infantile , per approfondire alcuni aspetti patologici. E' importante, comunque, che, durante il percorso di valutazione, lo specialista incontri le insegnanti, con le quali il bambino passa molto tempo a scuola. Le maestre possono risultare importantissime per raccontare come il bambino/ragazzo si comporta e per fornire informazioni sulle modalità attraverso le quali si realizza sia il suo processo di apprendimento sia il processo relazionale con i compagni, le insegnanti e le altre figure presenti nel contesto scolastico.

Al termine del percorso valutativo lo specialista si incontra con i genitori, per relazionare sulle conclusioni a cui è giunto e concorda con loro, se necessario, intraprendere un percorso clinico o terapeutico. Se il percorso proposto riguarda un sostegno psicologico clinico questo può essere effettuato da uno psicologo, se riguarda invece una terapia il soggetto deve essere preso in carico da uno psicoterapeuta. Il percorso, sia esso clinico o terapeutico, prevederà una collaborazione stretta con la famiglia, con il fine dichiarato di perseguire obiettivi concordati e condivisi anche con la scuola, se la problematica del soggetto interessato lo richiede. Il tutto sarà sempre impostato nel rispetto della privacy, aspetto peculiare alla professione dello psicologo e/o psicoterapeuta, in quanto lo specialista è sottoposto al segreto professionale

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Scritto da

Dott.ssa Chiara Torciani

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