I disturbi dell'umore

Ogni anno i disturbi dell'umore colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Portano conseguenze negative non solo a livello psicologico ma anche a livello sociale e lavorativo.

3 NOV 2020 · Tempo di lettura: min.
I disturbi dell'umore

Disturbi depressivi

Secondo lo studio dell'European Study of the Epidemiology of Mental Disorder, in Italia la prevalenza dei distrubi dell'umore nell'arco di vita è dell'11,2 per cento.

Chi va incontro a episodi di questa portata prova tristezza, senso di vuoto, impotenza, perdita di interesse e piacere, mancanza di energia, pensieri di morte, difficoltà di concentrazione, etc. Nel tempo prende forma una visione negativa di sé, del mondo e del futuro. I comportamenti conseguenti sono di ritiro sociale ed evitamento di molte attività di base della vita quotidiana.

Fase I:

  • valutazione anamnestica, analisi dettagliata dei sintomi comportamentali, dei pensieri negativi e delle ruminazioni che contribuiscono ad aumentare sentimenti di impotenza, svalutazione e colpa;
  • spiegazione del modello biologico e dei meccanismi psicologici che alimentano la sindrome depressiva.

Fase II:

  • allenare il paziente con tecniche di autosservazione (ABC) a riconoscere la connessione tra emozioni, pensieri e comportamenti automatici. Successivamente con la tecnica di modulazione delle ruminazione si analizzano i pensieri negativi conducendo il paziente a valutare se e come determinati pensieri sono utili e validi;
  • utilizzo di tecniche di problem-solving: definire il problema e le tappe da affrontare, fare un elenco delle soluzioni e valutare ciascuna di esse.

Fase III:

  • costruire strategie motivazionali che incentivino il paziente a porsi come sperimentatore mentre gli si chiede di iniziare delle attività di esposizione graduale;
  • Valutazione del grado di abilità personali e piacere per le attività svolte, monitoraggio delle ruminazioni e delle strategie di risoluzione dei problemi in caso di ricaduta.

Disturbi bipolari

Sono disturbi cronici e rappresentano una delle maggiori cause di disabilità mondiale nella fascia tra i 15 e i 44 anni. Sono caratterizzati da ricorrenti oscillazioni dell'umore, dei pensieri e dei comportamenti. In fase maniacale si sperimenta euforia, velocità del pensiero, disinibizione sociale e sessuale, grande energia e riduzione delle ore di sonno. In fase depressiva i sintomi sono simili al disturbo depressivo maggiore. Tra le maggiori difficoltà di chi ne soffre vi è la fatica riconoscere e gestire le oscillazioni dell'umore.

Il trattamento dei disturbi bipolari prevede un'integrazione tra l'approccio farmacologico e quello psicologico in modo da rinforzare la stabilizzazione della malattia.

Fase I:

  • valutazione della gravità generale della malattia, precedenti ospedalizzazioni e/o percorsi psicologici, ostacoli nella vita sociale e lavorativa;
  • psicoeducazione per migliorare la consapevolezza di malattia, le cause e il possibile decorso.

Fase II:

  • compilazione di una tabella quotidiana dei sintomi e allenamento progressivo a riconoscere il collegamento tra problemi relazionali e variazione del tono dell'umore;
  • appronfondimento delle relazioni famigliari e sociali.

Fase III:

  • training attentivo per imparare distinguere i sintomi di ricaduta;
  • tecniche di problem solving per gestire eventi di vita stressanti.

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Scritto da

Dr. Leonardo Scirpoli

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Bibliografia

  • Beck. J. S. (1995). La terapia cognitivo comportamentale. Roma Casa editrice Astrolabio
  • https://www.epicentro.iss.it/mentale/esemed-pres

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