Disturbo depressivo maggiore: curarlo è possibile

Una breve presentazione del disturbo depressivo maggiore, con sintomatologia e relative ipotesi di trattamento.

30 AGO 2022 · Tempo di lettura: min.
Disturbo depressivo maggiore: curarlo è possibile

Il disturbo depressivo è una particolare patologia (stando alle stime dell'OMS estremamente diffusa, tanto da colpire anche nelle sue manifestazioni più lievi una persona su due nel corso della vita), caratterizzata da una flessione più o meno marcata del tono dell'umore.

Una delle sue forme viene definita nell'attuale DSM-V (uno dei manuali di riferimento nella classificazione delle patologie psichiatriche moderne), parlo del disturbo depressivo maggiore, e comporta la seguente sintomatologia:

  1. stato di abbattimento e forte tristezza presente ogni giorno per la maggior parte del tempo (generalmente l'umore è particolarmente flesso al mattino), che spesso causa anche una forte sensazione di vuoto ed una perdita di energia (astenia) che può essere notata anche nelle piccole attività quotidiane;
  2. perdita di interesse per cose che prima piacevano, con aumento marcato di ansia;
  3. eccessi di ira o agitazione riconducibili al monopolio di tristezza, rabbia e paura (le tre emozioni maggiormente percepite dal soggetto che soffre di depressione), oppure rallentamento psicomotorio;
  4. insonnia o ipersonnia;
  5. aumento o diminuzione del peso corporeo, conseguente ad iperfagia o ipofagia;
  6. incapacità di concentrarsi, con una marcata tendenza all'isolamento sociale, e difficoltà nel mantenere la propria igiene personale;
  7. senso di smarrimento ed inquietudine, con una visione del mondo estremamente negativa e spesso catastrofica.

Nei casi più gravi questa patologia può portare a pensieri di morte, con dispercezioni uditive o di altro genere.

Il disturbo depressivo ha varie forme e può insorgere in qualsiasi età (con differenti classificazioni e livelli di gravità). Quella del disturbo depressivo maggiore è tuttavia una delle forme più gravi che tende a manifestarsi intorno ai 20/25 anni di età, e che spesso può predisporre la persona a ricadute future.

Trattare questa patologia è possibile. A volte l'aiuto farmacologico è indispensabile per poter porre le basi affinché si possa intraprendere una buona psicoterapia. Una delle terapie maggiormente efficaci nel combattere il disturbo depressivo maggiore è quella Cognitivo-Comportamentale (nella quale vengono messe in discussione credenze ed idee relative al futuro, agli altri e a se stessi).

Le distorsioni cognitive tipiche del disturbo depressivo maggiore

Nella terapia cognitiva del disturbo depressivo grande attenzione viene data alle distorsioni cognitive. Aaron Beck (l'ideatore del paradigma cognitivo), ne identifica alcune:

  1. salto alle conclusioni: tendenza a trarre conclusioni con prove inadatte o insufficienti;
  2. ipergeneralizzazione: basandosi su un singolo episodio, si ipotizza che altri eventi simili avranno lo stesso esito;
  3. tendenza alla macro-catalogazione dicotomica: si tende a divedere tutto in grandi categorie spesso agli antipodi tra loro, perdendo le sfumature intermedie;
  4. porre attenzione soltanto ai particolari negativi lasciando quelli positivi (astrazione selettiva);
  5. prendersi la responsabilità per accadimenti sui quali non si ha alcun potere o influenza.;
  6. minimizzazione o ingigantimento: minimizzare o ingigantire l'importanza di un evento.

Questi pensieri sono spesso dati da schemi (strutture interne che si son formate durante la vita con cui interpretiamo e reagiamo agli avvenimenti), che nella persona che soffre di depressione sono però disfunzionali e che vanno appunto modificati. Questo è proprio lo scopo che si prefigge la terapia cognitiva (in particolar modo quelle di ultima generazione).

Un altro trattamento possibile è quello corporeo, dove viene portata l'attenzione del soggetto alle sue emozioni ed alla correlazione tra queste ultime e particolari sensazioni fisiche che vengono provate durante la giornata ed in seduta. Tramite batterie di esercizi appositi si cerca di "risvegliare" il corpo, dando alle emozioni modo di essere correttamente scaricate, in modo da ripristinare il corretto funzionamento anatomico-cerebrale, per far si che anche la mente possa scrollarsi e liberarsi dalla morsa dello stato depressivo. L'importante è intervenire comunque sempre con l'aiuto di uno specialista apposito.

Uscire dalla depressione è possibile, a patto che si abbia il coraggio di affrontarla.

 

Disturbo depressivo maggiore: curarlo è possibile

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dottor Angelelli Alessio

Bibliografia

  • Gabbard, G. (2015),"Psichiatria Psicodinamica -Quinta edizione basata sul DSM-V". Milano: Raffaello Cortina
  • Lowen, A. (1979),"Espansione ed integrazione del corpo in bioenergetica. Manuale di esercizi pratici". Roma: Astrolabio.
  • Beck, A. (1987),"Terapia cognitiva della depressione". Torino: Bollati Boringhieri.

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su depressione

PUBBLICITÀ