Disturbi dell'alimentazione trattati con la tecnica dell'EMDR

Alla base dei disturbi del comportamento alimentari sono presenti dolori emotivi. Con la tecnica dell'EMDR si può andare a "sciogliere" questo dolore emotivo

15 SET 2015 · Tempo di lettura: min.
Disturbi dell'alimentazione trattati con la tecnica dell'EMDR

I disturbi del comportamento alimentare stanno diventando sempre più frequente. Secondo studi specifici, nei paesi industrializzati, ogni 100 ragazze tra i 14 e i 25 anni, 10 soffrono di una qualche forma di disturbo del comportamento alimentare. Si resta ancora più attoniti nel sapere che l'età di esordio di tale disturbo sta diventando sempre più bassa.

Soffrire di un disturbo alimentare significa, spesso, usare il cibo per esprimere un dolore emotivo, risalente ai primi anni di vita.

Rischi della pubertà

I dati epidemiologici affermano che l'esordio avviene quasi sempre nella pubertà, il periodo nel quale le ragazze sono più a rischio. In questa fase, l'aumento del grasso corporeo, una fase normale e necessaria di maturazione fisica, appare come un "tradimento" per le giovani donne che, anche influenzate e rinforzate da forti condizionamenti sociali, si pongono l'obiettivo di rimanere magre.

Aumentare di peso diventa allora doloroso e imbarazzante, così che un evento fisiologico tipico dell'età si trasforma in un "evento critico" all'interno "della cultura della magrezza". È spesso da qui che inizia la "guerra" con il proprio corpo, trasformando il cibo in un nemico e generando disturbi come anoressia o bulimia. D'altra parte, una società che esalta la magrezza e cerca di rimuovere il dolore costituisce, per i soggetti più a rischio, il terreno ideale per lo sviluppo dei disturbi alimentari.

Ottenere approvazione dagli altri?

Le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare non percepiscono il proprio corpo con obiettività. Come in uno specchio si vedono in maniera distorta, talvolta inadeguata rispetto agli standard proposti dalla società attraverso i media. Ciò che sta alla base di questa percezione non è sicuramente quello che non va nel proprio corpo, ma tutta una serie di problematiche emozionali come, per esempio, il dover sempre avere il controllo di sé per ottenere l'approvazione degli altri, rimanendo allo stesso tempo incastrati in un ciclo infinito di dolore e frustrazione.

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Fonte theguiltedgedbride.wordpress.com

I disturbi alimentari vanno considerati come potenti meccanismi che aiutano i pazienti ad affrontare quegli eventi della vita che portano con sé un carico di emozioni troppo difficili da sopportare. Il circuito patologico e doloroso che avvolge coloro che ne soffrono fa si che essi considerino il proprio disturbo come una specie di supporto anche se (specie nei disturbi da alimentazione incontrollata) vi è l'amara consapevolezza che i sintomi mantengano e perpetuino la patologia. Le persone si sentono minacciate e vuote senza tali meccanismi disfunzionali.

Come interviene il metodo EMDR?

L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico che, con l'utilizzo di specifiche modalità di stimolazione oculare, facilita la risoluzione dei sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti e traumatiche.

Attraverso lo strumento EMDR si vanno ad individuare le esperienze dei primi anni di vita che hanno portato al disturbo. La possibilità di rielaborare queste esperienze con il metodo EMDR mette infatti il paziente in condizione di realizzare una ristrutturazione cognitiva, di cambiare la valutazione dal punto di vista cognitivo, di incorporare emozioni e reazioni fisiche adeguate e di adottare comportamenti più adattivi.

Dott.ssa Manuela Mori Psicologa Psicoterapeuta

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Scritto da

Dott.ssa Manuela Mori

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