Come gestire la rabbia sul lavoro? 6 consigli per aiutarvi a gestire queste emozioni

Come riconoscete gli atti di rabbia sul lavoro? Quali situazioni possono scatenare queste emozioni? Scoprite come gestire la rabbia al lavoro.

20 GEN 2023 · Tempo di lettura: min.
Come gestire la rabbia sul lavoro? 6 consigli per aiutarvi a gestire queste emozioni

Le emozioni sono meccanismi adattativi indispensabili che regolano la vita psico-emotiva. Possedere la capacità di riconoscerle e, come direbbe Goleman, l'intelligenza emotiva, ci permette di gestirle in modo appropriato ed equilibrato, sia interiormente che, quindi, verso se stessi e nelle relazioni sociali. Essere consapevoli dei sentimenti e dei pensieri che si celano dietro le emozioni, soprattutto quelle negative, ci permette di esercitare un controllo e di sapere come gestirle.

Le emozioni definite di base o primarie e necessarie per la nostra sopravvivenza sono: rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo e disgusto. Lo spettro delle emozioni che si possono provare si declina in più sfaccettature - emozioni secondarie - ma l'emozione primaria che comporta un'attivazione psicofisiologica e che più spesso manifesta comportamenti disadattivi è la rabbia.

In alcuni casi, questa emozione è facilmente riconoscibile dall'aspetto che la persona assume: postura muscolare rigida, espressione facciale accigliata, tono di voce elevato, irascibilità, tendenza all'attacco e a gesti violenti o anche impulsività nella distruzione di oggetti, ma non sempre si manifesta in modi così espliciti, infatti dipende dal modo soggettivo di agire che caratterizza ogni individuo, c'è chi non esplode e lo contiene in una cavitazione interna emotivamente estenuante sia fisicamente che psicologicamente.

La rabbia è un'emozione comune a tutti gli esseri viventi, è una risposta a una minaccia, a un input che riceviamo dall'esterno da una persona o da un gruppo, come la famiglia, la società e l'ambiente di lavoro. Ma come possiamo gestire la rabbia sul lavoro?

Come riconoscere la rabbia sul lavoro?

Prestando particolare attenzione alle organizzazioni lavorative, si può osservare come in questi contesti, soprattutto quelli competitivi, si generino tensioni che, a loro volta, creano un ambiente insoddisfacente e demotivante. Spesso il malcontento si trova all'interno di un sistema poco definito e strutturato, dove c'è un management insensibile a cogliere i segnali di allarme, che poi sfociano in episodi sempre più gravi, come ad esempio:

  • Accuse verbali distruttive
  • Stress da lavoro dovuto a vincoli
  • Sovraccarico di compiti
  • Ingiustizie percepite, come abusi di potere e privilegi ingiustificati.
  • Atti di vendetta che possono inibire la persona e quindi il suo lavoro.

Gestire rabbia sul lavoro

Come gestire la rabbia sul lavoro?

Naturalmente, la rabbia si manifesta in modi alternativi e assume forme diverse a seconda di chi si ha di fronte: colleghi, subordinati o capi.

La formazione per riconoscere le tensioni che scatenano la rabbia è essenziale per prevenirle, al fine di creare un ambiente di lavoro confortevole e produttivo, e per adottare e diffondere una cultura di rispetto, fiducia e cooperazione.

Una strategia da adottare potrebbe essere il team building, che mira a favorire il benessere dei membri del team, il lavoro di squadra, nonché a migliorare le relazioni interpersonali per renderle più coese ed efficaci, promuovendo un clima di lavoro sereno e collaborativo. I benefici possono essere riscontrati sia nell'individuo che nel contesto lavorativo stesso, al fine di creare un ambiente produttivo. Ecco alcuni consigli per gestire la rabbia legata al lavoro:

  1. Comprendere i propri fattori scatenanti: per gestire al meglio le emozioni senza esserne dominati, occorre
  2. Sganciarsi dal contesto: questo permette di prendere le distanze e di guardare il problema con occhi diversi, da angolazioni e punti di vista diversi.
  3. Non reprimere la rabbia: accettarla e pensare al modo migliore e meno distruttivo di manifestarla.
  4. Concentrarsi sulla soluzione: adottare strategie efficaci come il problem solving, una soft skill che permette di affrontare situazioni critiche con soluzioni innovative e creative, ma sempre adeguate al contesto.
  5. Esercitarsi a pensare in modo alternativo e fuori dagli schemi: questo può essere un buon esercizio che può aiutare nelle situazioni o nei periodi critici della vita, senza lasciarsi strigliare dal dare importanza al problema.
  6. Saper riconoscere la rabbia: imparare a controllarla e gestirla può essere un beneficio che può diventare una forza costruttiva per far valere i propri diritti, sostenere le proprie ragioni e i propri bisogni.

Il lavoro è parte integrante della vita e del benessere di un individuo, e poterlo svolgere in modo sereno e soddisfacente garantisce un buon rendimento.

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Scritto da

Dott. Massimo Masserini

Dott. Massimo Masserini Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico e Pedagogista, Psicologo Giuridico e CTP, Neuroricercatore. Svolge attività di libero professionista a Bergamo presso il centro clinico e ricerca MindFit Clinic. Offre sostegno per depression, ansia, panico, etc.

Bibliografia

  • Goleman D. (1995), Intelligenza emotiva. Rizzoli
  • Ekman, P. (2008). Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste. Editore Amrita, collana Scienza e Compassione
  • Chabot D. (2003), Come coltivare reazioni emotive intelligenti. Edizioni Il Punto d'Incontro
  • Puggelli F.R. (2011), Gestisci le emozioni. Il Sole 24 ore
  • Sloan M. (2012), "Controlling anger and happiness at work" Gender, Work & Organization, 19 (4), 370-391.

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