Attaccamento e legami d'amore

Quale relazione esiste tra Attaccamento e Amore? c'é un fil rouge tra la nostra infanzia e le nostre relazioni da adulti? Secondo la Teoria dell'Attaccamento si.

24 APR 2017 · Tempo di lettura: min.
Attaccamento e legami d'amore

Attaccamento e Legami d'amore

Dall'infanzia all'età adulta

Quando stiamo insieme ad un persona, e ci sentiamo innamorati del nostro partner, desideriamo averlo vicino a noi, lo si cerca nei momenti di gioia e spensieratezza, ma anche quando siamo turbati e sotto stress, perché sentiamo in lui la capacità di confortarci e di accoglierci. Quando è lontano ci sentiamo tristi, come un nodo allo stomaco, e se ci sentiamo sicuri nella nostra relazione siamo in grado di sopportare questo e di vivere la nostra vita in serenità. Ci sentiamo vivi, pieni di energie e questa sensazione di estremo benessere non vorremmo mai che finisse. La sentiamo dentro di noi, specialmente nel nostro corpo, vero organo di contatto con l'ambiente che ci circonda, ed proprio attraverso lui che facciamo esperienza, specialmente quando di mezzo c'è l'amore.

Di tutte le sensazione di cui abbiamo parlato, quella che consente la differenza qualitativa in una relazione amorosa è il senso di sicurezza che percepiamo nell'Altro, che l'altro è in grado di trasmetterci. Sentirci al sicuro ci consente di vivere pienamente la nostra relazione, il partner, riprendendo J. Bowlby, viene vissuto come una base sicura. Questo aspetto costituisce la serenità di fondo con cui ci sentiamo liberi di gettarci nella relazione e di viverla pienamente, e ha radice arcaiche.

Secondo la Teoria dell'Attaccamento per ritrovare da dove nasce questa "base sicura" dobbiamo tornare indietro nel tempo, fare un tuffo nel passato e sbirciare com'è stato il nostro primo legame sentimentale, d'amore: quello con il nostro caregiver, con chi si è preso cura di noi da bambini. Difatti, molte delle dinamiche emotive e comportamentali che caratteristico il legame madre-bambino, sono presenti anche nei rapporti affettivi adulti.

Abbiamo interiorizzato e incarnato come il caregiver ci ha accudito, quanto è stato disponibile nei nostri confronti, quanto sensibile e responsivo ai nostri richiami e bisogni di cura e condivisione. L'essere imboccati con amore oppure come mero gesto automatico, il poterci nascondere dietro le gambe della mamma quando spaventati e sentirne la presenza radicata e affettuosa, oppure l'essere avviliti perché sistematicamente non c'era o addirittura la sua presenza era imprevedibile, e talvolta fonte di angoscia anche. La relazione reiterata di cui abbiamo fatto esperienza da piccoli si viene a costituire come internal working models di come possa andare con l'altro, andando a formare una serie di aspettative sul partner e su come si comporterà nelle più svariate situazioni. Se da bambini ci siamo sentiti accolti e coccolati quando eravamo tristi e probabile che sentiremo di poter contare sul nostro partner in questi momenti, se invece il nostro pianto e il nostro sconforto non sono stati abbracciati da chi si prendeva cura di noi, è presumibile che anche da adulti sentiremo che il nostro dolore sarà meglio tenerlo per noi, che è meglio non affidarsi all'altro. Questi modelli interni tendono ad autoperpetuarsi, vale a dire che ci concentreremo sui segnali che confermerannoil nostro sentire, qualunque esso sia, come delle vere e proprie profezie che si autoavverano. Fortunatamente, però, tutto questo non segue le leggi della matematica o della fisica, ma quelle della psicologia, della possibilità di cambiare e infatti, questi modelli interni che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia possono modificarsi lungo la vita, lungo le nostre esperienze e portarci a stare meglio o magari anche peggio. Dipende da come ci poniamo lungo il nostro cammino e spesso anche da chi c'è di fronte a noi. C'è qualcosa però che è rimasto dall'infanzia all'età adulta che ci ha sempre accompagnato: il nostro corpo. Depositario della nostra vita, è la nostra memoria in costante lavoro, ogni nostra esperienza è incarnata, e spesso attraverso lui possiamo andare a ripescare nel passato e sentire che cosa ci siamo portati con noi dal tempo che è stato.

Dott. Marco Terzi

Bibiografia

ATTILI, G. (2004) Attaccamento e Amore. Il Mulino Farsi un'idea, Bologna 2013.

BOWLBY, J. (1988). Una base sicura. Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 1989.

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