Accettare le critiche, una questione di autostima

Scopri perché è difficile accettare le critiche e come imparare ad accettarle con una buona predisposizione.

14 OTT 2013 · Tempo di lettura: min.
Accettare le critiche, una questione di autostima

Non tutti reagiamo alla stessa maniera quando ci criticano. Infatti, secondo un interessante articolo di Ferrán Ramón del giornale spagnolo El País, un 70% non incasserebbe bene la critica e si sentirebbe ferito. Il 20% la rifiuterebbe, negandola, e solo un 10% reagirebbe in maniera positiva, interiorizzandola, chiedendosi se debba cambiare qualcosa a questo proposito.

Il motivo per cui le critiche ci colpiscono in questa maniera è tutto sommato semplice. Si tratta di un problema d'insicurezza e bassa autostima. Blanca Ojeda Montes, psicologa e specializzata nel modello "Terapia Breve Strategica" afferma: "La mancanza di autostima non è un problema di per sé, se non la conseguenza di altri problemi". In questa maniera, uno stato spirituale e mentale difficile ci portano ad avere una cattiva immagine personale e, quando una persona non sta bene con se stessa, respinge, si nasconde o si nega alle critiche che fanno gli altri.

Che strategia seguire quando non si accettano le critiche

Mettiamo il caso di star attraversando un brutto momento personale, non abbiamo molta fiducia in noi stessi e abbiamo pressioni nell'ambito lavorativo.

Carlos Rodríguez Feixoo, psicologo e psicoterapeuta, ricorda che "dobbiamo renderci conto che la persona che critica non critica la persona ma l'immagine che ha di lei". Non dobbiamo dimenticare che tutti possiamo sbagliarci e che ammettere un errore o riconoscere un'alternativa migliore quando ce la mostrano, non ci fa fare una brutta figura, ma può addirittura risaltare la nostra capacità di riflessione e perfezionismo.

Lavorare sul presente e non sul passato

La psicologa Blanca Ojeda indica la mancanza di autostima quando le si chiede come accettare correttamente le critiche: "questo non vuol dire ritornare al passato, dove le cose non hanno più soluzione, ma lavorare sul presente, sulle difficoltà che la persona ha nel lottare contro la situazione, così, quando riesce a gestire la sua vita attuale in maniera efficace, l'autostima non mancherà".

Fare la differenza tra ambito lavorativo e personale

Se si seguono i passi consigliati dalla psicologa Ojeda, nel momento in cui la persona sa gestire i suoi problemi con sicurezza in se stessa, saprà fare la differenza tra personale e ambito lavorativo e quindi convertirà i suoi limiti, trasformandoli in punti forti. Al contrario, quando i colleghi percepiscono che un compagno di lavoro è insicuro, sulla difensiva o che risponde con prepotenza alle critiche, la reazione è evidentemente negativa, il che non fa altro che peggiorare la nostra autostima. È in quel momento che una persona pensa "sapevo che i miei colleghi non mi sopportano".

Come rivolgere le critiche quando sappiamo che le stiamo facendo ad una persona con bassa autostima?

Non dobbiamo smettere di criticare un comportamento o un lavoro fatto male solo perché la persona sta passando un momento di poca fiducia in se stessa. Però dobbiamo sempre comunicare le critiche in una maniera corretta e rispettosa. Senza giri di parole o condiscendenza. "Il paternalismo significherebbe spingere la persona giù da un precipizio perché questo atteggiamento confermerebbe la percezione negativa che ha di sé stessa" spiega Blanca Ojeda. Inoltre, essere troppo indulgente con una persona con bassa autostima sarebbe controproducente: "si trova nel beneficio secondario - continua Ojeda - cioè, se comportandosi con una limitazione la persona ottiene benefici, che motivo ha di cambiare?". Questa condiscendenza la condanna a essere una persona "incapace, insufficiente e insicura".

Ogni critica è soggettiva

Dobbiamo renderci conto che una critica sempre sarà influenzata dalle credenze, dagli stati emozionali e dai modelli di condotta di chi la realizza, per cui non sarà mai oggettiva. Così che sempre bisogna relativizzare e pensare che non c'è miglior modo d'imparare che chiedere (e ascoltare) l'opinione degli altri.

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Commenti 2
  • Massimo Lombardi

    Io non accetto quasi nessuna critica...me la prendo moltissimo, anche se non lo do a vedere...e comunque non ho mai conosciuto una persona che le sappia prendere con serenità, come si dice nell'articolo...vorrebbe dire allora che nessuno sta bene con se stesso. Come spesso capita negli articoli di psicologia, tra il dire e il fare c'é di mezzo il mare....

  • Marinella Carlovich

    Mi chiamo Chiara, m'hanno sempre detto che sono brava nel ballo, invece un amico m'ha detto che sono volgare e che mi nuovo male! L'ho presa dicendo questo è il mio stile, vado ballare per divertimento e non per piacere agli altri!

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